giovedì 28 aprile 2016

"M" COME MAESTRO






"Essere mamma di un maschio richiede agilità, lo capisci da subito,...

Stamattina ho letto e poi  condiviso sulla mia pagina FB un post lunghissimo, che mi è piaciuto un sacco,  iniziava con le parole che ho riportato sopra


Non lo copio qui... se volete magari andate a leggerlo cliccando sul link...

Finché scorrevo con gli occhi quelle righe ho pensato anche alle mamme dei  miei due nipotini... i miei due ometti e mi sono ritrovata a sorridere su certi passaggi, a condividere ed a rispecchiarmi in pieno dentro certe affermazioni.

Il mio pensiero è poi volato al mio ruolo di mamma di maschio... non scrivo mai nulla su questo argomento, perché so che l'altra "M" della mia vita, quella con le sfumature azzurre, non ama per niente essere pubblicata... ed io rispetto le sue idee... quasi.

Però non posso fare a meno di  soffermarmi sul mio agility-percorso personale... fatto non solo di rincorse fisiche, ma anche di scatti mentali... perché  il mio essere mamma è cominciato solo... qualche decennio fa... ed io mi sono trovata in mezzo ad un labirinto di innovazioni.

Tanto per essere chiara, se mi diletto a passare qualche ora, forse troppe, davanti a questo schermo ed a questa tastiera, è anche merito (o colpa) del mio cercare di rincorrere le scoperte di Matteo.
Sì appunto, perché  ad un certo momento, per continuare a dialogare e non rimanere "tagliata fuori come una figurina" dal suo mondo, ho dovuto imparare ad usare i suoi marchingegni la sua tecno-parlata, quella ulteriore lingua straniera che la generazione degli anni '80 ha appreso praticamente all'inizio del cammino scolastico,  ma che, per parte della mia, resta ancora "lascia perdere, non ci capisco niente"

Prima di cimentarmi a buttare giù questo racconto di "cybervita", ho pensato di rispolverare alcune nozioni, chiedendo al mio "M" ... ecco "M" come maestro, se ricordava qualche caratteristica del nostro primo PC di casa... risposta: 486 DLC, 40 Mhz, 4mb di ram, 80Mb di Hard Disk, Ms-dos 5.0... volete sapere anche tutti gli aggiornamenti in ordine cronologico ed il nome e pure il  numero di scarpe di coloro che si sono occupati dell'assemblaggio?




Quindi dove sarei io ora se non avessi cercato di destreggiarmi nel suo cammino?

Il guaio poi è stato, che più lui portava in casa novità, più io mi appassionavo e chiedevo, quindi i ruoli si sono invertiti: essere il figlio maschio (tecnologico) di una mamma (aspirante tecnologica) richiede agilità... lo capisci da subito, quando ad ogni rientro devi schivare stressanti domande.

Di una cosa sono sicura, in un modo o nell'altro, il nostro dialogo non è mai finito...e, se non ci parliamo, ci scriviamo. Tra un argomento serio ed una battuta, io non ho ancora smesso di porre quesiti informatici e, quando a volte mi sento rispondere "ma dai prova ad arrangiarti"... beh sono quasi contenta perché significa che lui crede nelle mie possibilità... oppure nelle sue qualità di maestro.

- "Sai che ci sono riuscita!"

- "Bravissima!"


Sono ancora agile !!!

















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