Stamattina quando ho aperto la pagina di Facebook, mi sono piacevolmente scontrata con una foto pubblicata dal mio blog preferito, mi è venuto spontaneo condividerla e commentarla...
poi mi sono fermata un attimo a ripensare alle mie paturnie, perché non è stato proprio così semplice all'inizio lasciarli serenamente andare...
I primi spostamenti fuori Italia dei miei due "pezzi 'e core" sono stati organizzati by car with family, durante le vacanze estive, loro frequentavano la scuola media, siamo stati in Austria, Ungheria, Francia... fino a Londra, muniti delle famose guide verdi del TCI, cercando di fare il pieno di tutto quello che si poteva vedere, facendo sosta nelle grandi città, ma anche in tutti quei luoghi che sul nostro percorso venivano indicati come "di interesse".
Non è mancata la tanto sognata tappa a Disneyland Paris ... conservo ancora un biglietto di entrata

Siamo arrivati a varcare anche i cancelli di Mauthausen, un'esperienza intensa e forte, ma da fare... insieme, genitori e figli, riflettendo, spiegando, osservando, tacendo...
Poi, dopo un paio di anni, è arrivato il battesimo di volo, non erano ancora saliti su un aereo Michela e Matteo, quindi ho deciso di regalare a loro questa nuova emozione: siamo andati noi tre per una vacanza a Palma di Maiorca.
E' stata un pò un'avventura. La partenza programmata da Verona è avvenuta da Bergamo, quindi è stata arricchita da uno spostamento in bus con conseguente ritardo, ma alla fine, siamo decollati ed arrivati a destinazione tranquillamente. I due neo-viaggiatori-volanti, curiosi, eccitati e con gli occhi fuori dall'oblò sono stati battezzati! La settimana sull'isola non ci ha regalato particolari scoperte, ci siamo adattati alla vita di hotel, concessi qualche passeggiata ed ho pensato di rimandare la partecipazione alla movida notturna ... loro troppo giovani ed io troppo... mamma.
Il rientro a casa è stato più "divertente". Dopo un decollo avvenuto con notevole ritardo, siamo stati allietati da un susseguirsi di turbolenze che ricordo ancora con affetto. Ho cercato di mantenere tutta la calma possibile, con qualche difficoltà, i due giovani vacanzieri sono stati invitati in cabina di pilotaggio... (figurati se lo fanno adesso!) ed io lì seduta con un libro aperto in mano, cercavo di leggere, per far finta di non aver paura... mi prendono in giro ancora... tenevo il libro dalla parte rovescia, insomma con le parole sottosopra...
Io ci ho messo alcuni decenni per risalire su un aereo... ma Michela non ha più smesso.
Penso di aver avuto il piacere di visitare tutti gli aeroporti del nord-est, perché lei un po' per studio, un po' per divertimento, un po' perché è fatta così, ha girato e rigirato e sta ancora girando.
Io non ci ho fatto ancora l'abitudine, tante volte mi arriva il suo messaggio "siamo arrivati" e la mia risposta è "lo so!". Non è colpa mia se gli aeroporti hanno il sito dove si può consultare la voce VOLI IN TEMPO REALE... Ormai Michela non ci fa più caso, anzi qualche volta mi "usa" come ricerca informazioni... arrivano wa del tipo "mamma, se sei collegata con l'aeroporto, dimmi se per caso ci sono il terminal ed il gate, che qua sul tabellone partenze ancora non appaiono"
Dopo tutto questo scrivere, voglio tornare al mio discorso iniziale, perché quelle parole stampate su quell'immagine contengono, per me, tanta saggezza. Non importa il mezzo che viene usato per viaggiare, ma conoscere luoghi, incontrare persone, apprendere culture sono esperienze che possono solo arricchire la vita di ognuno, che aiutano a diventare sempre più curiosi, ad aprire la mente verso la comprensione ed il rispetto di tutto quel mondo che certo, ora non ci sta mostrando i suoi lati migliori, però questo non ci deve fermare... e soprattutto non deve fermare i più giovani che hanno tutto quel mondo da scoprire, da capire, da valorizzare.
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