lunedì 21 marzo 2016

LE BRICIOLE DI POLLICINO






- Pronto? Nonna mi dici come finisce la storia di Pollicino?
- Ops Andrea mi trovi impreparata... 

Rimango un attimo zitta, le uniche cose che capisco sono che dai rumori di sottofondo lui è in macchina e che io ho un vuoto di memoria! 
Keep calm and niente panico ;-) 

- Bene Andrea, senti mi lasci un attimo che mi faccio venire in mente.... 
- Sì dai nonna....vai su Google scrivi "Pollicino come finisce la storia" e lo cerchi.... 

A posto siamo!

- Infatti Andrea... lo stavo proprio facendo.... 

Wikipedia, mi viene in aiuto, nel frattempo lui mi chiede.... 

- Ma chi si è mangiato le briciole? 

Scorro velocemente la trama della favola, saltando da una riga all'altra per trovare tempestivamente le risposte, ma mi ingarbuglio un po'.
Non voglio deludere le aspettative del mio cucciolo più grande!

- Andrea, vuoi che la leggiamo insieme? 
- Ok, dai nonna... 

Inizio e ci metto tutta me stessa per cercare di dare espressione alle parole che trasmetto per telefono che vorrei prendessero forma e diventassero per lui come un racconto animato.

"La miseria e la carestia regnano sul paese. Un taglialegna e sua moglie, non avendo più di che sfamare i loro sette figli, decidono di abbandonarli nel bosco." 

- Vai avanti nonna questa parte la so... 

Allora passo ai  paragrafi successivi e riprendo... 

"Pollicino lascia cadere i sassolini dietro di sé"

- Nonna anche questo pezzo me lo ricordo, ma chi mangia poi le briciole? 

Arrivo al punto giusto e ricomincio... 

"Il giorno dopo la cosa si ripete, ma questa volta Pollicino ha a disposizione, per segnare il sentiero, solo briciole di pane, che vengono mangiate dagli uccelli."

- Ecco, sono gli uccellini che si beccano le briciole, vado avanti a leggere?
- Sì

"I sette fratellini, persi nel bosco, chiedono ospitalità a un casa di cui dall'alto di un albero Pollicino aveva scorto un lumicino. Una donna apre loro la porta, ma li avverte che suo marito è un Orco che mangia i bambini. Tuttavia li ospita e li nasconde"

La curiosità e l'attenzione di Andrea sono palpabili...io proseguo con il mio narrare, cambiando però qualche aggettivo, qualche verbo che mi sembrano un pò "forti" e facendo anche una veloce riflessione tra me e me: i Fratelli Grimm nello scrivere duecento anni fa, hanno usato termini un pò inquietanti per rapire l'attenzione dei bambini... tanto è una fiaba... oggi  alcune stesse espressioni descrivono fatti quotidiani di cronaca... vera... ma io voglio leggere una fiaba!

"Quando l'Orco rientra, però, sente l'inconfondibile profumo di "bambini teneri" e scopre gli intrusi decidendo di papparseli il giorno successivo. 

Nel frattempo Pollicino si accorge che l'Orco ha sette figlie, sette orchette che egli ama tanto da aver donato a ciascuna di loro una coroncina. 

Nottetempo, si introduce nella camera delle orchette e scambia le loro corone con i berretti dei fratelli. 

- Ci sei Andrea?
- Ci sono, ascolto.

L'Orco, svegliatosi nella notte con l'intento di mangiarsi i bambini, viene tratto in inganno dalla "sostituzione", tasta le teste con i berretti e finisce per far fare una brutta fine alle proprie figlie. 

Pollicino e i fratelli fuggono. 

L'Orco indossa gli stivali delle sette leghe, (così chiamati per via della distanza che riescono a compiere in un passo), per raggiungerli ma anche questa volta Pollicino lo supera in furbizia: aspetta che l'Orco si addormenti, gli ruba gli stivali e torna dalla moglie dell'Orco. 

Le racconta che l'Orco è stato rapito dai briganti e per essere liberato aspetta che lei paghi il riscatto. La donna dà tutto l'oro che possiede a Pollicino che torna insieme ai fratelli dal padre finalmente ricco. 

- Ecco Andrea, la storia finisce così.... tutto chiaro? 
- Sì ho capito e sono anche arrivato a destinazione. Grazie, ciao nonna. 
- Ciao cucciolo.




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