mercoledì 19 febbraio 2020

ARRIVEDERCI AMSTERDAM



Arrivederci Amsterdam sto tornando a casa e sono qui seduta al mio posto 4F lato finestrino.

Questa volta è stato un soggiorno più lungo dei soliti:15 giorni pieni pieni... 
Il tempo non mi ha proprio aiutata, ma non potevo far bigiare, o come si dice dalle mie parti, far fare berna a scuola a Meltemi, sono sempre uscita e, una volta fuori di casa... si va... sotto la pioggia, leggera, pesante o ghiacciata e in mezzo al vento, così forte da rovesciare biciclette, scooter e spostare le persone, ho vissuto l'esperienza della tempesta Ciara. 



Niente ombrello, non sono Mary Poppins io, cappuccio in testa e via, come tutti del resto.
Anche ora che sto decollando piove e anche stamattina lungo la strada che portava a scuola ... meglio così. 
"Nonna perché piangi?" “No, no, è la pioggia Meltemi”. Lui mi osserva meglio con uno sguardo tenero e si aggrappa a me... Mi prende sottobraccio... Alto lui, piccola io? Non cambia molto...  Rimaniamo in silenzio: la solita via, il solito ponte, il solito tram, ci salutiamo. "Torno presto sai". Lui annuisce.
Due settimane in cui ho imparato a destreggiarmi con più padronanza in questo nuovo quartiere dove ora abita Michela, usando tanti mezzi pubblici ma anche tanta scarpa. Sono arrivata a fare anche 12 km in un giorno... tutta salute, per il fisico sicuramente... per la testa a volte un po' meno, ma ho cercato di concentrarmi su quello che vedevo, focalizzando il mio sguardo su particolari nuovi.
Ho rischiato anche di perdermi con il mio vizio di scattare foto, entrando in vicoli e attraversando ponti. Il mio senso dell'orientamento però non mi ha abbandonata e poi c'è sempre google maps.
Mi sono soffermata pure ad osservare le persone. Gli olandesi sono altissimi e viaggiano a velocità altissima su biciclette altissime. Io incappucciata, con guanti e sciarpa e loro sotto le intemperie, come se nulla fosse, secondo me nascono idrorepellenti. Ne ho visti alcuni girare in maniche di camicia, altri in ciabatte, bambini seduti su quelle biciclette, le bakfiets, con i loro capelli biondi al vento e bagnati. 
Non ho mai sentito Michela parlare di epidemie di influenze e a dire il vero nemmeno Meltemi si è preso gran malanni... qualche moccio al naso... un po'di tosse... ma sempre a scuola, almeno questo è quanto mi è dato da sapere.
Alla fine quella che si è presa mezza influenza sono stata io, e, per fare un po' di ironia sulla, haimè, pesante situazione del coronavirus, mi sono definita colpitata dall'heinekenvirus.
Torniamo alle mie osservazioni ed alle mie giornate con Meltemi, che mi ha raccontato tra l'altro delle sue esperienze di nuoto. Sono un pochetto strani eh 'sti nederlandesi... imparare a nuotare è un obbligo, altrimenti niente gite scolastiche, ci sta, con tutti quei canali, ma prendere i brevetti facendo gli esami completamente vestiti comprese le scarpe... non è da tutti. 
Scrivo con un occhio fuori dal finestrino. Il sole sta tramontando... è un'immagine indescrivibile, mi faccio mille domande e mi prende la malinconia. Riprendo la mia scrittura che è la cosa migliore da fare. 


Un evento che non avevo mai visto è stato il sollevarsi di un ponte mobile per permettere ad un rimorchiatore di non sbattere sotto le arcate. È stato curioso: ero lì ferma sotto la pensilina in attesa del tram per andare a recuperare lo scolaro olandese. Il mezzo stava arrivando, già leggevo nettamente il n. 13 sul grande display illuminato sopra il parabrezza, era fermo al semaforo. Il tempo di andare a posizionarmi sul punto giusto per salire, giro lo sguardo e mi vedo un muro nero dritto in piedi in mezzo alla strada. Oh my god... poi ho realizzato. 


Tornando da scuola ho raccontato il tutto a Meltemi che è rimasto a bocca aperta... sapeva di questa possibilità ma non gli era ancora mai accaduto di assistere a questa situazione. "Ma davvero nonna?" Siamo passati su quel ponte. "Pensa Memi se succedesse ora, finché siamo a metà via, ci toccherebbe fare marcia indietro e di corsa, ti immagini che scena da ridere" "Tranquilla nonna ho il brevetto di nuoto ed ora vorrei iscrivermi al corso di salvataggio... ci penserei io a salvarti se dovessimo scivolare in acqua". 
Passano i giorni ma rimane il brutto tempo, il sole si è fatto molto desiderare e ho capito ancora meglio quando Michela mi parla della sua voglia di caldo. I Dutch ci sono abituati... ma noi del sud non ci abitueremo mai a quel clima ... anche se al mercato dei fiori ci sono già i tulipani e sul terrazzo della Miky i gerani piantati lo scorso anno continuano a fiorire.



Non mi sono fatta scappare quindi quegli sprazzi di sereno che ci sono stati regalati, quasi una tradizione i miei quattro passi a Vondelpark  tra la natura che inizia a risvegliarsi, sono tornata a casa tutta infangata, come una bambina che salta tra le pozzanghere, ma ogni tanto ne prende in pieno una. 

Ad ogni rientro, Piky, il "nipote" peloso mi ha riservato un sacco si feste, il tempo di sedermi sul divano e lui con un balzo addosso come per volermi abbracciare, peli rossi ovunque e concerto di fusa. Poi all'improvviso torna giù e punta diritto alla porta, quando decide che è il momento di una passeggiata per le scale non ci mette molto a farsi capire, per fortuna è autonomo, solo che non gli sono ancora state date le chiavi per rientrare e quindi al suo grattare insistente sulla porta bisogna andare ad aprire.



         
 trova l'intruso...

Sono stata anche molto occupata a riempire l'album delle figurine dei calciatori delle squadre olandesi, distribuite da una grande catena di supermercati. Un pomeriggio intero a mettere in ordine di numero quelle doppie, triple, quadruple... ce l'ho, mi manca! 



Una, solo una ne mancava, introvabile, ma l'altro giorno...


evvai album completo! 

Scrivendo e scrivendo, siamo in fase di atterraggio, mi è proprio volato questo volo.

Scendo dall'aereo e, non ci posso credere, piove anche qua...

Avviso tutti del mio arrivo e Michela mi scrive "Mamma, Meltemi ha pianto oggi perchè sei partita"

Continua a scendere un po' di pioggia, cappuccio in testa e... meglio così.





P.S. continua, ho già programmato un altro check-in













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