Lunedi
16 marzo... oggi sarei dovuta tornare in Italia....ma..
Io
sono ancora qua... Eh già.
"Stai
meglio lì sai... Almeno non sei da sola, ci sono Michela e Meltemi, qua è
tutto così surreale"
Chi
mi conosce un po' di più sa di avere sicuramente ragione nel fare queste
affermazioni, nel darmi queste motivazioni.
Non
riesco ad immaginare la mia città vuota e silenziosa. Osservo le foto che mi vengono inviate, leggo i commenti, le notizie, parlo
al telefono con le amiche, con mia mamma, qualche collegamento Skype
con Andrea, ma non respiro quel clima pesante, non sento e non vedo nulla dal vivo, non percepisco la tensione della situazione... io sono ancora qua.
Anche se da oggi qualcosa sta cambiando pure quassù...purtroppo: scuole chiuse, oltre a bar e ristoranti, musei, uffici pubblici, si lavora in modalità smart working. Si comincia in questo modo, poi si vedrà...
Il
tavolo della cucina di Michela è diventato per metà scrivania di
ufficio e per metà banco di scuola.
Io
mi sono creata la mia postazione sul letto di Meltemi. Li lascio
tranquilli, l'inglese e l'olandese non sono le mie materie preferite,
magari potrei entrare in gioco nell'ora di math... o gym.
Fino
a ieri non era così, ma il virus, questo terribile virus ha preso piede in maniera veloce e preoccupante anche qui.
Quando sono arrivata, il 2 marzo, mi sono trovata per una decina di giorni sola con
Meltemi, e, insieme abbiamo organizzato le nostre giornate, in tutta tranquillità.
Al mattino sveglia presto, quindi:
1)
sfamare il gatto
2)
controllare l'agenda settimanale del monello
3)
preparare il lunch box per il pranzo dello scolaro
4)
svegliare il dormiglione
5)
preparare la colazione
6)
dai veloce lavarsi e vestirsi
7)
muoviti... presto che è tardi
8)
eccoci finalmente alla fermata del tram
Il
punto 7) è diventato il nostro ritornello quotidiano, ci siamo pure
visti Alice nel Paese delle Meraviglie, per entrare meglio nella parte.
Durante l'ultimo tratto di cammino a piedi
verso scuola è un continuo chiacchierare e saltare, di Meltemi, sui mattoncini di cemento del marciapiede.
Una
mattina viene incuriosito da un lombrico... ops tanti lombrichi...
che stanno uscendo dal prato che costeggia il percorso pedonale.
Continuando a balzellare per evitarli arriviamo a scuola.
Il
giorno seguente gli incontri si ripetono e pure i saltelli. La strada viene rinominata "vermi straat.
Ho trascorso le mie mattinate camminando talmente tanto che le mie scarpe sono pronte per fare gli ultimi 4 passi dal calzolaio... ma qua ho portato solo queste... eh, dai ne vendono ancora ad Amsterdam...
Lasciato
lo studente a scuola ritorno sempre verso casa by foot:
i miei primi 5 km quotidiani.
Salgo,
sistemo un po' e poi di nuovo fuori senza meta... va dove ti porta il
piede.
Non
mi ricordo neppure dove sono stata, però ho tutto documentato nella
galleria del telefono. Il mio motto "oggi scatteggio" ha
riempito la scheda del cellulare. Ci sono state giornate in cui ho
scarpinato anche per 17/18 km:di cui gli ultimi 5 km sempre per andare a
riprendere Meltemi a scuola.
A proposito nel pomeriggio niente lombrichi sulla via che torna a riprendere il suo nome originale... Jan Tooropstraat, era meglio il nostro.
Il tempo mi ha regalato tante ore di sole, non ho patito il freddo e neppure mi sono trovata in mezzo alle bufere di vento del mese scorso, questo infatti è il mio secondo giro a distanza di 15 giorni, ormai gli aerei non mi fanno quasi più effetto... quasi.
Rientrata Michela il mio ritmo rallenta e, visto il susseguirsi di provvedimenti, tutto sta forzatamente frenando.
Stamattina, sono uscita con la fantasia, visita tra le piramidi in Egitto con una giovane guida personale multilingue, che mi ha spiegato tutto sulle mummie.
Il mio pensiero è sempre per la mia Italia #andratuttobene e tutto deve andare bene anche qua! ... cosa vuoi che siano le mie scarpe rotte...
P.S. ho tenuto questo post fermo ... presa a seguire notizie e con zero voglia di condividere: oggi 10 aprile sono ancora qua.
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