lunedì 30 maggio 2022

POST IN RITARDO

 Mi organizzo sempre per tempo con tutti gli spostamenti pianificati. Compilo la mia tabella con gli orari di partenza e di arrivo e, piuttosto di rischiare di fare le corse, preferisco passare qualche mezz'ora in più in sala di attesa. Lo so,  sono, forse, un po' esagerata, ma ogni mio viaggio deve essere un  rilassante piacere, con calma, nessuna fretta e soprattutto senza levatacce all'alba: insomma se Verona non mi offre il volo adatto, vado a Milano e stop! 

Quando chiudo la porta e metto in movimento le ruote del trolley, faccio un bel respiro e voglio   entrare in "modalità vacanza".

E' per questo che ultimamente mi accolgono le vetrate scorrevoli di Milano Linate, per offrirmi un tranquillo decollo al tramonto.

Però, l'ultima volta, arrivo sotto il tabellone delle partenze e... sorpresa 



Pazienza, un'ora e dieci di ritardo, ci sta... mi dicono che è un problema che nasce da uno sciopero indetto dal personale di Schiphol. 

Confido nella possibilità di qualche recupero in corso di attesa.

Lasciate ogni speranza voi che confidate.

L'aereo si alza in perfetto non orario.

Sono stata ripagata da un volo particolarmente calmo che mi ha regalato immagini che mi hanno tenuta con il naso incollato al finestrino 







Appena il carrello tocca terra, ben oltre le 22... inizio ad informare tutti coloro che "manda un messaggio quando atterri", i primi due sono logicamente Michela e Matteo. 

Michela, che in genere mi dà indicazioni per farmi sapere dove mi sta aspettando, non risponde. 
Vabbè, mi avvio verso l'uscita, sicura che durante il percorso, il lungo percorso che porta fuori, si farà sentire.

Arrivo nel grande atrio dell'aeroporto e mi fermo, non è che non so dove andare, ma devo capire almeno se scendere le scale verso il treno o proseguire in direzione della  grande porta girevole  e andare dentro e fuori come in giostra  continuando a leggere departures and arrivals.

Squilla il telefono: - Mamma prendi la direzione partenze 2, al piano sopra.

Sono appena arrivata e già mi rimanda indietro!

Vi assicuro che per fortuna l'aeroporto mi è ormai familiare, una potrebbe perdersi.

Esco e vengo colpita da un freddo polare che mi trova impreparata. Vedo dalla parte opposta della strada una mano alzata che si dimena. E' Michela, bene è venuta con la macchina, il tempo di attraversare, salgo al riparo e ci avviamo verso casa. 

Sbagliato!!! Più mi avvicino e più mi accorgo che sta parlando in modo inc... concitato al telefono e contestualmente mi fa capire che l'auto non parte. 

Ho sempre più freddo e siamo bloccate davanti alle partenze di Schiphol, lei però indossa il piumino ed io lo spolverino. 

- Mamma qua si è abbassata la temperatura, ma non ti preoccupare, peschi quello che ti serve dal mio armadio.
Sì grazie  domani sicuramente, ma è adesso che, come si dice dalle mie parti, c'è un freddo bisso 🐍.

Breve spiegazione: Miky non ha la macchina, (non le serve) quindi ha attivato un paio di abbonamenti per noleggiarla in caso di spostamenti particolari, si tratta di mezzi a benzina oppure elettrici. 

Ecco appunto, in questo caso l'auto è elettrica e pure controllata da parte del noleggiatore che ha garantito tutta l'autonomia necessaria per coprire il tragitto andata/ritorno casa.

Un paio di b...ugie! 

Carico la valigia e mi siedo dentro almeno per ripararmi un po'. 

- Mamma dobbiamo aspettare il carro attrezzi, perché mi hanno detto che non c'è modo di farci venire a prendere con un'altra auto sostitutiva, ci devono accompagnare alla colonnina  più vicina per  mettere in carica questa. Il posto più comodo è praticamente alla stessa distanza di casa mia, ma non vogliono sentire ragioni.

Michela mi dice tutto questo a raffica e con il nodo alla gola per la rabbia. 

Intano il tempo passa e il freddo no.

Dopo un po' arriva sto carro attrezzi, Miky scende per riprovare a far valere le sue motivazioni ed io rimango seduta nell'abitacolo, mentre il meccanico manovra imperterrito tutto il marchingegno per agganciare il veicolo ed io mi ritrovo un'altra volta in posizione di decollo.

Decidono di farmi scendere, perché dobbiamo salire entrambe sul mezzo di soccorso. Servirebbe un cric anche a me. Mi sistemo sul sedile dietro, logicamente tra gli attrezzi.

La colonnina si trova nel piazzale del McDonald's a qualche chilometro di distanza. Un posto isolato e,  vista l'ora è tutto chiuso, si intravvede che dentro stanno sistemando.

Iniziano le operazioni di ricarica, ma la macchina non dà segni di vita, il soccorritore cambia la batteria, ma la manovra non serve a nulla. 

Intanto il tempo passa e il freddo no.

I ragazzi  dentro al McDonald's gentilmente ci fanno entrare...

Finisce che la macchina viene riagganciata al carro attrezzi perché è proprio in panne e noi torniamo a casa in taxi.

E' l'una quando riesco a bere una tisana calda e poi di corsa sotto le coperte... tre coperte.

Aggiungo solo che il giorno dopo sempre con Michela  e sempre in macchina siamo andate a ritirare un quadro e ci hanno avvisato ad un semaforo che la ruota posteriore era sgonfia e per finire che il giorno seguente di quello dopo... tutte le auto a noleggio disponibili nel circondario avevano il meccanismo delle portiere bloccato. 

Per il resto tutto bene!!!




    EVVIVA LE BICICLETTE OLANDESI !








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