lunedì 13 settembre 2021

TEMA: IL MIO PRIMO GIORNO ALLA SCUOLA MEDIA

 SVOLGIMENTO


Il mio primo giorno alla scuola media, non me lo ricordo più... Fine!

Non è vero dai, qualcosa mi è rimasto nella memoria... anche se sono elementi un po' sparpagliati in tre anni.

La scuola era intitolata a "Mario Mazza" che manco sapevo chi fosse. Poi in seguito ho appreso qualche notizia  sul suo conto, è stato un educatore e uno dei fondatori dell'associazione degli scout cattolici.   

L'edificio scolastico è tuttora in attività, ci passo davanti spesso, eh, vabbè essere nonna, ma quando ho varcato quel cancello il fabbricato era praticamente nuovo.

Ero stata assegnata alla sezione T, ed in classe eravamo una trentina di alunni, quasi tutte femmine, il numero dei maschi era inferiore alla decina. Poveri loro... Ne ho in mente un paio di carini vittime di noi smorfiosette. E, la rivalità per la conquista del titolo del ops della migliore della classe è durata l'intero triennio.

Mi ritrovo a sorridere quando sento parlare oggi di classi pollaio: cosa vogliamo dire di quelle 18 prime? Non sono così tanto convinta che le aule fossero molto più spaziose di quelle di adesso.

Comunque sono arrivata alla fine del triennio in sezione E, grandi scremature con il passare degli anni.

Si frequentava tutti i giorni e si studiava anche latino, che però era facoltativo, ma cucchiamocele queste 3 ore settimanali, collocate sempre a fine giornata, con un certo languorino tra rosae - rosarum - rosis e amamus - amatis - amant.

Ricordo ancora il nome di alcuni professori, in particolare dei due insegnanti di italiano-storia-geografia e di matematica e scienze, come pure nomi e visi dei compagni di scuola, con qualcuno sono rimasta ancora in contatto.

A scuola andavo a piedi, sempre e con qualunque tempo, con tutti i libri e quaderni in mano raccolti in una  "cinghia" di elastico, se poi aggiungiamo la cartellina di educazione artistica e il sacchetto degli indumenti di educazione fisica, bisognava solo sperare che non piovesse o nevicasse spesso!

E' stato il periodo della mia vita che ricordo con più piacere; mi sono divertita un sacco. I giudizi positivi degli insegnanti, a parte la prof di applicazioni tecniche, che mi considerava una schiappa, mi hanno permesso dopo  lezioni e compiti di iniziare ad apprezzare i primi momenti di libertà, le uscite per il rione con le amiche, le scorribande in bicicletta e tante risate sane e fragorose.

Mi viene in mente una cosa buffissima: per approfondire gli argomenti di scienze naturali, con la mia compagna-amica del cuore andavo in bici nei campi appena fuori quartiere a raccogliere fiori e foglie che sistemavo nel cestino  e insetti che infilavo ancora vivi in una bottiglietta di vetro che poi tappavo. 

Ho voluto raccontare questa storia a te Andrea, che oggi hai iniziato il tuo primo giorno di scuola media. Non ci posso credere... ma è così!

Mi hai appena chiamata e ti ho sentito contento: compagni vecchi e compagni nuovi, insegnanti che ti sono sembrati subito simpatici, altri che dovrai conoscere meglio, ma "ocio alla preside con lei non si scherza" la bidella vi ha già messi in guardia e la bidella ne sa a pacchi!

In bocca al lupo per questa tua nuova  avventura Andrea! Il cammino scolastico sarà più impegnativo ma anche più stimolante e sono sicura che apprezzerai giorno per giorno ogni tua conquista e ti divertirai tanto anche tu... perchè tutto si evolve, tutto corre, ma  le emozioni, i sentimenti, i traguardi, le conoscenze, l'allegria del tuo percorso di studente e di adolescente sono unici e solo tuoi.

P.S. lo so che sei già lì che ridi pensando alla mia cinghia per i libri, come invidio il tuo zaino nuovo!









lunedì 26 luglio 2021

E USIAMOLA STA VALIGIA



E usiamola questa valigia nuova di palla rimasta mesi accuratamente parcheggiata nell'armadio in garage. È arrivato il momento di darle aria, ad alta quota, insomma è ora del suo battesimo di volo. Stavolta cosa ci mettiamo dentro? Solito enigma e non posso neppure chiedere a Michela, visto che viaggeremo insieme: io accompagno lei? Lei accompagna me? La meta finale non cambia tutti diretti ad Amsterdam. Dimenticavo c'è pure il piccolo, già, il piccolo di una volta, quasi alto come me. Sarà l'aria olandese, sarà che visto che lassù piove spesso e viene frequentemente annaffiato... Meltemi è proprio cresciuto. Allora dopo aver sistemato nel new trolley una pizza estate, una pizza inverno e una quattro stagioni, ho chiuso tutto, tanto avrò a disposizione qualche capo del guardaroba di Michela e poi ci sono un sacco di negozi anche là. L'importante è non ripetere l'esperienza dell'ultimo viaggio... partita d'inverno e rientrata in primavera. Ma siamo fiduciosi, vaccinati, distanziati, mascherati e pure in possesso del green pass! 
 

Eccola qua accomodata accanto a me, la mia valigia spicca tra le altre, non ha un graffio, e poi è arancione. "Signora la vuole imbarcare?" Ma sta scherzando? questa sta con me!" Ora che osservo meglio ne vedo una giallo fluo qualche fila più in là, certo anche quella non passa inosservata. Sembra la pettorina della protezione civile. 
Tutto questo preambolo per sdrammatizzare questa mia attesa al gate 9. Signori si riparte ed a dirla tutta sono un po' agitata. Essere rimasta a terra un anno mi ha fatto perdere l'allenamento anche se il fatto di viaggiare in famiglia dovrebbe tranquillizzarmi. Non sempre è così, io sono più coraggiosa da sola. Decollati! 

Meltemi è immerso in un videogioco, Michela si è appisolata e io credo di essere caduta in un contenitore di panna montata. Scatto qualche foto... mi soffermo ad osservare ed immaginare cosa ci sarà sotto, adesso che il muro di nuvole si è diradato scorgo valli, agglomerati di case e un lago.

             

 Ma sopra cosa si nasconderà? E oltre quell'orizzonte così lontano? Non scrivo più, rapita dai pensieri e dal panorama... mi prendo una pausa e mi ritrovo con il naso incollato al finestrino. Il naufragar m'è dolce in questo mare. 

Ecco il mare quello vero il mare del Nord. 20 minuti e atterriamo. 

Ben ritrovata Olanda! Però potevi riservarmi un'accoglienza più festosa...Piove come se non ci fosse un domani.

Invece il domani è qui...



domenica 6 giugno 2021

5^A



Sono venuta a prenderti a scuola, un po' in anticipo come sempre, e mi sono piazzata davanti al solito cancello, che era già aperto ed alcune classi erano lì pronte ad uscire. Ti ho cercato ma tu ancora non spuntavi.

Poi via via tutti fuori, ed io lì aspettavo di vederti, ma tu non c'eri finché ad un certo punto... il cancello è stato chiuso.

Perbacco, dove ho sbagliato? Attimo di sgomento, mi sono persa Andrea! 

Mi dirigo verso l'altra entrata e ti vedo venirmi incontro: ho sbagliato cancello, ma niente di grave, le uscite sono state differenziate ed alla tua classe  è stato destinato un altro passaggio ma io non lo sapevo.

I tuoi occhi sono sorridenti, ti guardo, mi sembra di vederti diverso, stai proprio crescendo, ci avviamo a salutare la maestra e raccogliamo lo zaino e una grande borsa piena di libri, quaderni e fogli: ciao 5^A!

Andiamo verso la macchina e tu con passo tranquillo al mio fianco mi chiedi se possiamo fermarci 5 minuti al parco. Hai voglia di fare quattro corse con i tuoi compagni di scuola, posso solo acconsentire. Riponiamo il bagaglio scolastico nel baule e ritorniamo indietro verso Villa Marioni Pullè alias "Villa Purè" da te così battezzata fin dai primi anni delle elementari.

- Andrea posso prenderti per mano? - 

- Ma sì nonna, qua non ci vede nessuno -

Lui non ha bisogno della mia mano per andare per strada, ma c'è tanto in quelle dita che si intrecciano.

Passato il varco del grande parco della villa, mi fermo.

- Andrea, ti aspetto qui, tu vai pure a cercare i tuoi amici, ci ritroviamo qui tra una mezz'oretta? -

- Ok nonna - 

Si arrampica verso una collinetta e non lo vedo più -

Mi siedo su un tronco, aspetto e faccio un giro di ricordi.

Ciao 5^A!

Domani sarà il tuo ultimo giorno di scuola primaria... anni volati. 

Ti rivedo uscire di corsa, con lo zaino più grande di te, cappello in mano, giacca sbottonata, mi scappi da tutte le parti. Saluti a voce alta i tuoi compagni. A volte ti devo rincorrere. "Ma dove vai zaino con quel bambino?"

Sali in macchina, cerchi la merenda, poi piscina... scherma... diritti a casa. 

Le solite domande: come è andata? cosa hai mangiato oggi? cosa hai lasciato nel piatto? Più o meno le solite risposte : bene, pasta e poi non mi ricordo, eh non ho mangiato tutto... Vabbè, prima o poi ce la faremo

Qualche volta sono riuscita a venire a vedere le tue recite, anche quelle al freddo in cortile e pure i saggi musicali in palestra.

Mi hai ripetuto le poesie imparate per ogni festa o ricorrenza, alcune in anteprima in gran segreto.

A volte abbiamo fatto i compiti insieme e ti ho pure interrogato... vogliamo parlare delle tabelline?

Ogni fine anno scolastico un "evviva le vacanze", oggi mi hai detto - Nonna non vedo l'ora che arrivi settembre per andare finalmente alla scuola media -.

Questa tua affermazione mi diverte e mi commuove nello stesso tempo, mi scappa un silenzioso "speriamo" mentre ti penso ormai adolescente.

Rimango ancora seduta sul tronco, ti lascio giocare senza venire a cercarti, goditi questi momenti con i tuoi compagni di scuola.

Eccoti di ritorno, sempre con il tuo passo tranquillo.

- Nonna ti sono passato accanto e non ti sei neppure accorta - Ero proprio assorta nei miei pensieri...

 Hai il viso arrossato, ti propongo una bibita al bar e dopo un attimo di titubanza accetti.

Ci incamminiamo, stavolta non ti prendo per mano, c'è troppa gente,  ma te la appoggio sulla spalla, ma non sono io che proteggo te, sei tu che sostieni me,

Ho visto i video dell'ultima festosa giornata di scuola. Grande la 5^A! Canti, regali, una valigia piena di ricordi e di cose preziose per il futuro e il pensiero  delle maestre emozionate che ha strappato una lacrima anche a me! Una pergamena consegnata a tutti gli alunni, con tanto di applauso e saluti a gomitate. Quando è stata la volta di Andrea è partito il coro dei compagni : "Andre mangia!!!" 




sabato 15 maggio 2021

IL MIO CONCERTO

Domenica scorsa quando sono passata a salutarti, tra una chiacchiera e l'altra, ci siamo soffermati a parlare di scuola. In questo periodo sei alle prese con le prove invalsi, tu racconti e io ti osservo: non ci posso credere stai finendo la scuola primaria.

Ti guardo e i miei occhi si soffermano su quelle foto appese sulla parete lungo la scala che sale in camera tua, sono un puzzle di immagini, dieci anni... abbondanti, cerco di essere precisa, perché lo so che avresti puntualizzato, di tuoi ritratti sorridenti, anche senza denti. 

Non è ancora il momento per i forti abbracci e gli schioccanti baci, ma non resisto e abbassandomi un po' ti stringo le gambe, cercando di non buttarti per terra ma nello stesso tempo di prendermi tutta l'energia che mi trasmetti, in equilibrio perfetto. 

Tu mi lanci un'espressione divertita e poi vai a prepararmi il caffè.

Appoggi la tazzina sul tavolino e mi allunghi un dépliant, così quasi per caso. Lo prendo in mano e vedo che pubblicizza un negozio di strumenti musicali. 

"Nonna, venerdì arriva il pianoforte". Lo so che vai a lezione, che ti piace, che i risultati ci sono, ma mi lasci senza parole.

Inizi a spiegarmi tutti i passaggi, i ragionamenti, i giri fatti per arrivare alla scelta giusta, ad ogni particolare sprizzi di entusiasmo.

Continuo a rimanere senza parole, anche perché non c'è modo per poter intervenire con un ma o un se.

Me ne torno a casa contenta e carica di emozioni ripensando alle foto sul muro, alle prove invalsi, al dépliant e a quanto stai crescendo. In macchina alzo il volume della musica, per non ascoltare il tempo che passa... per tutti.

Ieri, venerdì, verso sera arriva una videochiamata. Rispondo di getto: "ho un posto prenotato in prima fila!"

Mi fai un inchino, ti metti al pianoforte e mi regali un Per Elisa,... in un concerto dedicato a me.




giovedì 6 maggio 2021

IL RICHIAMO


Il richiamo: il vocabolario Treccani online attribuisce mille significati a questo sostantivo maschile singolare, ma in questi tempi ne abbiamo persi per strada novecentonovantanove... il richiamo è uno solo e va in coppia con le parole vaccino, dose, appuntamento...

Bene fin qua non credo di aver scritto strafalcioni, ma mi sa che inizierò a dare i numeri da adesso, anzi non proprio a darli, ma ad annotarli sul calendario.

Perché ieri mattina dopo aver scoperto il mio braccio sinistro, ho sentito un altro richiamo entrarmi dentro, quello che avevo zittito, soffocato a cui non avevo potuto, con  fatica e a malincuore, prestare molta attenzione: il richiamo della foresta.

Io mamma/nonna in battaglia, come tutti, contro questo maledetto ospite inatteso, ho avvertito liberarsi il mio slancio materno, che mi ha risvegliato prepotentemente la nostalgia ed il bisogno degli affetti, rimasti sospesi, conservati gelosamente dentro di me, ma fisicamente non raggiungibili.

Il richiamo non cambierà le mie abitudini, le mie regole, le mie attenzioni, ma a distanza precisa di un anno mi ha dato con  forza la voglia di riprendere il volo







sabato 24 aprile 2021

TORTA IN SOSPESO

 


Mi ero abituata bene, gli ultimi tuoi due compleanni li avevamo festeggiati insieme, un po' per volere del caso, un po' per volare non è il caso, ma ero lì con te.

Per i tuoi primi "anta" ero arrivata solo in tarda serata, ma lo scorso anno mi sono impegnata per tempo e alla grande  "mamma mi fai un dolce vero?" Potevo non esaudire questo tuo desiderio? 



24 aprile 2021: il non c'è due senza tre non ha funzionato, tra volere e volare ha vinto  *il coso* .

Resto qui ad immaginare gli auguri e il bacio con lo schiocco e  la torta... il regalo no, quello te l'ho già fatto avere  e proprio come lo volevi tu... non potevo sbagliare visto che te lo sei comprato a nome e per conto 😉 mio. 


Buon Compleanno Michela!




Ormai è quasi un anno che non ci vediamo...  e quando sono ripartita non siamo neppure riuscite ad abbracciarci... mettiamo tutto tra le cose in sospeso con la torta di oggi.

venerdì 19 marzo 2021

STRADA FACENDO...

  



E' una foto scattata un anno fa, una grande pennellata di tramonto nel cielo di Amsterdam. Però non è quel tocco di sfumature che mi emoziona di più, ma quel piccolo particolare in alto a destra, è quel "gancio in mezzo al cielo" il protagonista di questa immagine. 

Un segno di speranza a cui ho voluto aggrapparmi, per continuare a credere in tutte quelle risorse che mi avrebbero riportata presto a casa, un portafortuna, una spinta incoraggiante "Ma che cos'è che ci fa andare avanti e dire che non è finita"

Non è che io volessi scappare, anzi io ci sto bene là, "Tra mille mattini freschi di biciclette. Mille più tramonti dietro i fili del tram" ma un anno fa, impaurita e travolta come tutti dalla pandemia, guardando quel grosso uncino mi ripetevo "Strada facendo vedrai perché domani sia migliore, perché domani tu"... tu, io, noi, tutto come prima.

Sono passati tanti domani, di cui ho già raccontato e su cui non mi voglio soffermare nuovamente. Un giorno ho afferrato con più coraggio quel gancio e con un nodo in gola per il distacco, titubante e smarrita mi sono lasciata ricondurre a casa, torno presto non vi ho neppure abbracciati, non si può più.

Sono passati altri 365 domani e "Io e le mie tante sere chiuse come chiudere un ombrello" "Ed una fame di sorrisi e braccia intorno a me", sono qui a ricordare con nostalgia attraverso la mia foto i colori di quel tramonto che fanno da cornice al mio "gancio in mezzo al cielo".

"E una canzone neanche questa potrà mai cambiar la vita
 Ma che cos'è che ci fa andare avanti e dire che non è finita"

E' il mio "gancio in mezzo al cielo" che io a volte chiamo per nome... speranza, sicurezza, coraggio, forza, tenacia che solo Tu e il mio Papà continuate a darmi. 



P.S. Ogni citazione è tratta dal testo di Strada  facendo di C. Baglioni